Carpe e cuore

Questa volta vi voglio raccontare quanto mi e successo qualche anno fà è mi accompagnerà per tutta la vita, essendo una cosa che non si può scordare, e ti lascia un qualcosa dentro, se ami la natura.
Siamo nel mese di luglio al termine di una settimana lavorativa.
Finalmente è arrivato il venerdì, carichiamo la macchina e ci avviamo verso il nostro spot preparato per farci stare 2 tende dove abbiamo pasturato in settimana con solo 10 Kg boile self made, in quanto io non uso mai granaglie di nessun tipo; il tempo è ottimo, e dopo avere preparato il campo ci prepariamo ad attendere la prima partenza che stranamente si fa attendere.
Verso le 22 non abbiamo ancora avuto catture, gli avvisatori sembravano morti, eravamo seduti fuori dalle nostre tende quando all’improvviso si alza un vento molto forte.

p012_1_01

Il cielo viene illuminato da 2 lampi ed un tuono squarcia il cielo sopra di noi e si scatena un temporale con delle raffiche di pioggia che io non avevo mai visto; l’inizio del temporale e l’inizio delle catture è stato tutt’uno le canne sembravano impazzite via un pesce sotto l’altro, eravamo tutti inzuppati di acqua, sempre con il terrore che un fulmine ci colpisse le canne quando le avevamo in mano, ma l’incoscenza a volte è grande.
Ed ecco il fatto, dopo avere catturato 6 pesci di taglia dai 9 ai 12 Kg pesci che arrivati a guadino venivano immediatamente liberati, con il tempo che c’era le fotografie erano l’ultimo dei nostri pensieri, il temporale era diminuito d’intensità, e alle 11.45 un avvisatore suona, ed io che mi ero già cambiato ed asciugato sono stato un pò restio ad uscire dalla tenda ma poi si sà come vanno queste cose, ed ecco il pesce in canna, dopo alcuni minuti era a guadino, una specchio del peso di 17.8Kg però non potendo fotografarla perchè pioveva ancora, ho deciso con mio grande rammarico di metterla nella sacca di mantenimento cosa di cui sono sempre stato contrario, ed il mio compagno ne è testimone.
Infilata nella sacca e messa con cura nell’acqua ci siamo messi in tenda al riparo, prima che arrivasse l’alba abbiamo ancora avuto altre 5 catture, mentre il temporale se ne era andato lasciandoci come ricordo i vestiti bagnati ad asciugare sopra i rami di un cespuglio.
Il mattino seguente verso 6 stava albeggiando, mi avvicino all’acqua per vedere la sacca di mantenimento e con mio grande stupore vedo che un’altra carpa più o meno delle stesse dimensioni di quella catturata era appoggiata alla sacca a tenere compagnia ed a rassicurare il pesce che vi era all’interno.
Indietreggio piano piano e chiamo il mio compagno per mostrargli la cosa, ed incredulo lui si strofina gli occhi; decisi immediatamente di liberare il pesce, tirando fuori dall’acqua la sacca, mentre l’atra carpa si allontana, deposito la sacca con il pesce sul materassino e tiro fuori il pesce facendo 2 foto, mi avvicino all’acqua per liberarlo, come lo metto a contatto con l’acqua dal fondo ritorna l’atra carpa che mi si avvicina come a dire ( allora la liberi non la fai in padella ) apro le mani ed il pesce scoda piano e si allontana, e l’atra le si affianca; non mi sono messo a piangere, ma l’emozione è stata grande, da allora non uso più sacche di mantenimento ed appena prendo un pesce se è di mole gli faccio le foto e nel giro di 1 o 2 minuti è nuovamente libero, se invece la taglia non merita la foto oppure sono in posizione sfavorevole non lo tiro neanche fuori dall’acqua ma lo slamo direttamente nel guadino e gli rendo la

LIBERTA’.
QUELLO CHE MI E’ ACCADUTO MI HA FATTO MEDITARE MOLTO SUI SENTIMENTI DEI PESCI E SPERO ANCHE A VOI !!

p012_1_03 p012_1_02